Galatina

Una passeggiata tra i "Borghi Medioevali " visitati

Prima che arrivasse l'estate siamo andati a visitare alcuni  borghi medioevali della nuova programmazione del V numero di "Fiori di Carta".I borghi visitati dal gruppo della Redazione  sono stati: Lecce,Nardò, Galatina. Di tutti questi ,mi ha affascinato  Lecce con la sua maestosità architettonica  e  gli affreschi dipinti sui muri. Personalmente questo progetto mi entusiasma perchè mi piace conoscere le opere d'arte,in particolare i castelli con le sale affrescate.

Borgo medioevale di Galatina

Nella prima settimana di marzo con il gruppo "fiori di carta" e con le operatrici siamo andati a Galatina dove abbiamo visitato le chiese: Ss.Pietro e Paolo, Santa Caterina d'Alessandria,San Francesco. Io mi sono cimentata in qualche scatto fotografico nella chiesa di S.Caterina, sono rimasta meravigliata della bellezza dei dipinti simili a quelli di Giotto. Non ci sono parole per descrivere l'importanza delle iconostasi religiose di quel periodo, che nonostante sia trascorso  tantissimo tempo, gli affreschi sono perfettamente conservati.

Le bellezze del Borgo medioevale Galatina

Nella mattinata dell' 11 Febbraio, insieme al gruppo “Fiori di Carta” siamo andati a Galatina per visitare la basilica di Santa Caterina d’Alessandria e la chiesa di San Pietro e Paolo. La basilica di Santa Caterina d’Alessandria è uno dei più insigni monumenti dell’arte romanica e gotica in Puglia e si trova nel centro storico di Galatina. La basilica fu realizzata tra il 1369 e il 1391, per volontà di Raimondello Orsini del Balzo.

Galatina e le sue chiese

La mattina dell’11 febbraio 2015 ci siamo recati a visitare la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria voluta da Raimondello, che fu il secondo figlio di Nicola Orsini terzo conte di Nola. La nonna vendette tutti i suoi gioielli per farlo diventare cavaliere e condottiero e all’età di otto anni lo accompagnò nel castello di Casaluce, dove il giovane Raimondello capì l’importanza dell’arte per celebrare una casata. Raimondello fu adottato dallo zio Raimondo Orsini del Balzo e dalla moglie Isabella d’Apia, per poter avere una discendenza.