parole

La terra ha tremato

All’improvviso giù 
questo palazzo impazzito 
la terra ha tremato
ed io mi sento sfinito 
sopravvissuto sì ma a un disastro certo
che ora tremo anch’io ma neanche più l’avverto
questo spazio di mondo che ci accoglie zitto
prima o poi ce lo spiega che ha qualche diritto
le tragedie annunciate quelle ad un tratto
non ci capisco più niente c’è da diventare matto 
tra persone ferite estratte dalle macerie tutto intorno
e quelle trovate senza vita, morte in questo giorno
non si può descrivere l’angoscia dell’attesa

Lettere mai spedite

Una lacrima intrappolata in una ragnatela antica
viene accolta a fatica dalla luce di un riflesso d’aurora
che si ferma ma non la sfiora
aspettando quel tempo acerbo che della sua fiamma è un sorriso
che come un’alba ne illumini il viso
sguardo a mani giunte
passi sulle punte ridonano armonia
come un carillon sulla scrivania
dai cassetti chiusi piano al sole
per non rileggere quelle parole
di una lettera strappata e ricomposta
ripiegata e nascosta 
da quel tempo in cui una foto che ti osserva cambiare

I miei pensieri reconditi

Si alzò, gli tese la mano dicendogli arrivederci.
Per quale motivo  gli disse quelle parole quando avrebbe potuto  dirgli tutt'altro? Avrebbe voluto rimproverarlo? Forse licenziarlo?
Morirà ma  non lo saprà mai!  Forse perchè il ristorante era deserto, perchè non aveva visto nessuno letterato, perchè si sentiva solo in quella città e aveva bisogno di un complice o di un amico?
Forse sono queste le ragioni o altre  ancora che non saprebbe  spiegare.