Visita al borgo medioevale e alla Basilica di Santa Caterina a Galatina

Giunti a Galatina da Campi Salentina con il pulmino dell'ASL, ci aspettava un giovane della pro loco che ci ha accompagnato alla Chiesa di Santa Caterina situata nel  centro storico dove ci attendeva una guida che ci illustrò storia e significato della chiesa. Sulla parte esterna della chiesa mi ha colpito il rosone simile a quello della Chiesa di Santa Croce a Lecce con la data MCDXXXV insieme al nome dell'artista “Franciscus de Arecio” con un'immagine di S. Antonio Abate.

La guida affermò che la Basilica galatinese, per la vastità dei cicli pittorici, è seconda solo alla Basilica di S. Francesco d'Assisi. Entrati nella chiesa, sono rimasto stupito  dell'enorme varietà di colori che presentavano gli affreschi. La chiesa è divisa in tre navate. Lungo le pareti della prima campata sono affrescate le Scene dell'Apocalisse, che costituiscono il ciclo più vasto di tutta la chiesa.

Nella seconda sono affrescate le Storie della Genesi e nella volta i Sette Sacramenti. Nella terza campata e nella volta sono rappresentate le Gerarchie Angeliche, mentre sulle pareti, le Storie della Vita di Cristo. Nella volta sono affrescati anche gli Evange- listi e i Dottori della Chiesa. Nella navata destra sono rappresentate le Storie della Vergine Maria che furono commissionate da Maria d'Enghien, contessa di Lecce, e sono databili fra il 1416 e il 1443 anno di morte della principessa. La guida ci illustrò anche la vita del cenotafio di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo e anche quella di Rai- mondello, i quali sono rappresentati da una serie di stemmi gentilizi.

Raimondello era il secondo figlio di Nicola Orsini, terzo conte di Nola, Grande Giustiziere e Cancelliere del Regno di Napoli, e della seconda moglie Maria Del Balzo. Aggiunse al suo cognome Orsini quello dei Del Balzo in quanto venne adottato dallo zio Raimondo Del Balzo e dalla moglie Isabella D'Apia, per dare loro una discendenza. Raimondello proseguì nella sua politica a favore degli Angioini, sostenendo Luigi II D'Angiò, ed accorrendo nel marzo del 1385 in difesa del pontefice Urbano VI, minacciato da Carlo III di Durazzo. Grazie all'intervento armato di Raimondello, il pontefice venne liberato dall'assedio di Nocera e, ritiratosi a Genova, con bolla speciale concesse al conte Orsini Del Balzo licenza di costruire un convento con ospedale e chiesa “sub vocabulo Sanctae Chatarinae” in S. Pietro di Galatina. Attiguo alla chiesa è il convento cateriniano completamente ricostruito tra il XVI e il XVII secolo in sostitu- zione del monastero orsiniano quattrocentesco. Il convento presenta un chiostro quadrangolare interamente affrescato nel 1696 da fra' Giuseppe da Gravina di Pu- glia. Dopo alterne vicende esso ritornò ad essere custodito dai frati francescani. La Chiesa di Santa Caterina è costruita con quella cultura che si sviluppò in Puglia tra l'XI e la prima metà del XIII secolo soprattutto in architettura, scultura e nell'arte del mo- saico, chiamata “romanico pugliese”.

Il romanico “normanno” pugliese è l'antecedente dell'arte che si sviluppò alla corte di Federico II nel secolo XIII che, tramite il movimento di artisti (come Nicola Pisano), portò al rinnovamento artistico innestato in Toscana e da qui in tutta Italia. Quello che mi ha sbalordito è il fatto che durante i viaggi in Terra Santa, Raimondello, nel baciare la mano di Santa Caterina, sepolta sul monte Sinai, le strappò parte del dito trasportandolo in bocca fino alla Chiesa di Santa Caterina in Galatina dove è custodita nel tesoro della chiesa.

Dopo un breve tragitto arrivammo alla Chiesa Madre di Galatina, non distante dal centro storico, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Qui non rimanemmo a lungo perché era in fase di ristrutturazione. Da lì tornammo al Centro Diurno di Campi S.na per poi tornare ognuno nei propri paesi.

N.B. Anche se gli affreschi della Chiesa di Santa Caterina sono tutti da ristrutturare, la chiesa è ancora consacrata e le funzioni religiose proseguono regolarmente.