Torre Guaceto

L'area marina è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela: la zona A è quella

che appartiene alla riserva integrale in cui è proibita la navigazione ad eccezione di eventuali attività di ricerca scientifica. La zona B è quella dove sono consentite le visite guidate; mentre nella zona C è possibile svolgere, oltre alle attività possibili nella zona A e B, anche le attività di pesca e la navigazione. Le attività sopraelencate sono regolate dal decreto istitutivo e dal disciplinare provvisorio. Nel tratto di litorale che delimita l'area marina protetta, la costa è costituita prevalentemente da una falesia argillosa; in prossimità della torre, la costa è caratterizzata da una piccola falesia rocciosa con contorni frastagliati che formano una serie di piccole insenature mentre nel tratto successivo diventa bassa e sabbiosa. Nella riserva naturale protetta di Torre Guaceto le praterie di Posidonia oceanica  rappresentano uno degli habitat che maggiormente caratterizzano i fondali sabbiosi. Sui fondali rocciosi importante è la presenza delle alghe del genere Cystoserry che formano fitte postazioni, comuni sono anche la lattuga di mare (Ulva Lactuca) e l'ombrellino di mare (Acetabularia Acetabulum), tra le alghe brune è molto frequente la coda di pavone (Padina Pavonica). Oltre i 25 m di profondità predominano le alghe rosse calcaree (Corallinaceae). La zona del litorale roccioso è popolata da molluschi monovalvi del genere patella e da  pomodori di mare, spugne calcaree e anemoni di mare che colonizzano in grande quantità i fondali rocciosi del piano infralitorale. Gli anfratti rocciosi offrono protezione al polpo e agli sciarrani. Dopo aver ascoltato la guida che ha spiegato in maniera esaustiva la riserva, personalmente di tutto ciò che ho appreso, sono rimasta colpita dalla barriera creata dalla Posidonia che aveva alterato l'ambiente marino.