13 aprile 2015- Rossella Mazzeo

Oggi tocca a me scrivere il diario di bordo: finalmente la primavera si fa sentire, infatti questa giornata è luminosa, calda e profumata. Con la "Ciurma " di Campi Salentina siamo arrivati a San Cesario; in redazione Rosella e Roberto iniziano a preparare la riunione. I ragazzi di Lequile sono arrivati e firmiamo sul registro delle presenze. Inizia la riunione ma la lampada del proiettore si sta esaurendo e l'immagine proiettata sul muro non è nitida; tutti ci chiediamo il perchè, ma Roberto ci spiega che dopo tanti anni di lavoro il proiettore stava "tirando le cuoia": Il gruppo è scoppiato a ridere. La Dottoressa Rosella ci ha spiegato che presto l'Associazione delle famiglie l'avrebbe acquistato, perchè il gruppo di fiori di carta non ha un budget da utilizzare in acquisti. Siccome nelle precedenti settimane si era approfondito l'argomento sugli "Ebrei" nel Salento, si programma visita a Nardò e a Santa Maria al Bagno  perchè nel 1944 furono deportati  i profughi al campo 34, detto anche Santa Croce. I neretini accolsero i deportati con solidarietà tanto che a Nardò il Presidente della Repubblica Ciampi nel 2005 conferì alla città la Medaglia D'Oro al Merito Civile. Queste testimonianze sono state il materiale utile per fare un cortometraggio. Il gruppo decide di pensare ad un'idea da sviluppare nel laboratorio creativo, per un eventuale cortometraggio da realizzare: Rosella propone le tradizioni salentine, come Le "tavole di San Giuseppe". Tutti noi abbiamo proposto "la Pizzica"come fenomeno culturale che offre molteplici aspetti di approfondimento. Carlo chiede il significato di cortometraggio e Roberto dopo aver fatto una ricerca su wikipedia la leggiamo per comprendere il lavoro che dovremmo realizzare. Il corto ha una durata di trenta minuti e può essere: narrativo, sperimentale e  documentaristico. Nei primi anni del cinema tutte le opere erano dei corti perchè le pellicole o bobine avevano una durata breve. Oggi questo genere è stato rivalutato ed è parte integrante dei grandi concorsi cinematografici. Il film o lungometraggio deriva dalla lunghezza della pellicola, e qui l'argomento apre un ulteriore approfondimento: la differenza tra il digitale moderno e le macchine da presa con pellicola. Il principio su cui si basano la cinepresa e il proiettore è quello della permanenza sulla retina, di un' immagine che permette all'osservatore di percepire una sequenza di immagini con un velocità compresa tra i 18 e i 24 fotogrammi al secondo. La meccanica nel tempo è stata perfezionata e rimpicciolita così da  avere fotocamere con pellicola. Si è così passati a quelle contemporanee costituite da sensori elettronici che acquisiscono fotografie in rapida successione temporale mediante un sensore elettronico capace di memorizzarle. Questo sistema può essere sia analogico che digitale, ed ha rivoluzionato la tecnica del fare un film. Terminato questo argomento abbiamo scelto le foto per i titoli di coda del video che dobbiamo montare per l'evento "La testa nel pallone" per l'anno 2015. Quando rientriamo a casa nel pullmino penso alle ore trascorse in redazione e ancora una volta confermo quanto mi sento appagata e felice di far parte di questo gruppo. Ci confrontiamo sulle nostre conoscenze acquisendone delle altre senza mai perdere la voglia di divertirci. Alla prossima settimana amici.