Chiusura e tristezza

Io in quarantena sono stata male perchè non potevo uscire e pensavo sempre alle persone che morivano come tanti uccelli sparati da un fucile. Stavo chiusa a casa, mi sentivo in carcere e preferivo stare distesa sul divano. Poi mi sono detta "Non posso continuare a vivere così!" ed ho iniziato a cucinare tante prelibatezze, come gnocchi, focacce, salami di cioccolata... Ho ricevuto tante telefonate dalle operatrici, dai miei amici del Centro Diurno, così ho iniziato a sentirmi meglio e oggi sono contenta che abbiamo incominciato a frequentare il Centro Diurno di Lecce, anche se non è quello di Lequile.

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