Lequile

Conosciamo la storia di Lequile attraverso il racconto del professor Antonio Margiotta, Cavaliere della Repubblica, nominato dal presidente Giorgio Napolitano e cultore di storia locale che ha risposto alle nostre domande.

Qual è il significato del nome Lequile e da cosa deriva?

Secondo alcuni studiosi deriverebbe dal centurione romano Leculo che, ricevuto un pezzo di terra per ricompensa delle sue battaglie nelle vicinanze di Rudiae, vi costruì una sua casa. Studi molto più recenti, invece, riportano il toponimo di Lequile come derivato da Laquarum, (acquitrino). Infatti la zona dell’abitato a nord di Lequile ancora oggi è paludosa.

 

Quali sono le fasi salienti della storia di Lequile?

Ci sono testimonianze di Lequile fin dall’Epoca Romana – il cippo sparti-feudo che, data la posizione e l’orientamento e la vicinanza a Rudiae è sicuramente una documentazione storica Il primo documento storico scritto su Lequile risale poi al 05/04/1291, quando viene nominato per la prima volta nell' strumento del Giustiziere di terra d'Otranto, in cui Ugo di Brienna viene riconosciuto Possessore di Lecce e dei casali della contea. Nel corso dei secoli passa attraverso i Camorta, i Maresciallo, i De Domenico, e i Guarino che lo tennerro fino al 1535, quando Carlo V lo consegnò ai Pasquin. Nel 1560 passa ai Squaciafico, poi, nel 1589, alla marchese Doria e dopo ai Santabarbara, per poi finire nel 1602 al Panza che diede l’odierno assesto urbanistico alla nostra Lequile (palazzo con indicazione VAP –vassallo angario perenfario-). Nel 1624 passa alla famiglia Saluzzo (palazzo Saluzzo in piazza) che lo tiene fino al 1808 quando viene abolita la feudalità. Dal 1806 fino al 1861 appartiene al Regno delle 2 Sicilie, per poi passare nel Regno d’Italia fino al 1946, quando diventa un comune della nuova Repubblica Italiana

Quali sono stati i personaggi di maggior rilievo della storia di Lequile?

I personaggi importanti nati nella nostra Lequile sono diversi. Ricordiamo però per importanza storica Padre Diego Tafuro, e l’eroe risorgimentale Salvatore Stampacchia.

Abbiamo notato che a Lequile sono presenti numerose chiese e cappelle. Qual è il motivo?

Il motivo della presenza di numerose chiese e cappelle è senza dubbio la grande religiosità dei cittadini di Lequile, ma nello stesso tempo credo alla loro “vocazione alla divisione”, che si poteva estrinsecare sia come appartenenza alle diverse confraternite che al desiderio di primeggiare rispetto ad altri cittadini.

Quanti e quali sono i palazzi antichi a Lequile?

Palazzo Saluzzo in piazza san Vito, Palazzo Brunetti, ora Mazzotta e Palazzo Andrioli in via san Vito, Palazzo Caiaffa in Largo Castello, Palazzo Filiffi in via Roma, Palazzo così detto degli Ebrei in via Trieste, Palazzo di donna Marietta in via Roma.

Ci racconta le origini del convento francescano?

La costruzione del convento risale al 1613,anno in cui i frati piantarono la croce su un terreno donato da Giacomo Quarta, dopo che il Vescovo di Otranto accettò la richiesta inviata dal sindaco Teodorio Lattanzio. Il primo superiore incaricato fu Fra Silvestro Calia, morto nel 1621 in odore di santità. Nel 1648 Fra Giacomo da San Vito dei Normanni dipinge nel convento una Madonna della Rosa. Di notevole importanza, anche la biblioteca che, secondo Padre Diego Tafuro, conta circa 3323 volumi. Nel 1690 Padre Gregorio Cascione fonda il sodalizio dei "cordigeri" o "confraternita del cordone" istituita dal papa Sisto V e fa dipingere gli affreschi nel chiostro con offerte della sua famiglia. Nel 1695 viene costruita la Biblioteca Superiore con affreschi di grandi maestri francescani. Nel 1867 il Convento viene adibito a lazzaretto. Una narrazione, non confermata, di padre Perrini, vorrebbe che anche Garibaldi fosse passato da questo Convento. Nel 1880 Costruito Calvario circolare del diametro di 25 m che fu rimosso nel 1931 dal podestà Pascali.

Ci può dare qualche informazione sul menhir “Aia della Corte”?

Il cosiddetto Menhir è in realtà è una pietra lunga 2,90 m ( cippo ) conficcata nel terreno e usata come sparti feudo.. Nonostante un restauro poco felice E’ ancora in buon stato di conservazione

La tradizione delle fiere sembra persa. Qual’è il motivo? Com’è la Lequile odierna?

Le fiere erano l’unica occasione per acquistare per la campagna compresi gli animali .Oggi hanno perso la loro funzione ma permane la tradizione specialmente in quella di san Vito. L’unica forma di fiera di animali che resta è quella dei volatili che per tradizione è ubicata in piazza san Vito. Lequile. oggi, è un paese-dormitorio: data la vicinanza con la città di Lecce

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