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La "navigazione" di Fiori di Carta

La mia esperienza nel progetto “Fiori di Carta Magazine” è senz’altro positiva. Ricordo che sono entrata a collaborare nel “Magazine” per caso. Un pomeriggio ero di turno al Centro Diurno e in programma c’era l’intervista ad alcuni calciatori di San Donato: Giuseppe Luceri, Pasquale Bruno e Fabrizio Miccoli. Mi sono aggregata al gruppo interviste, anche se mi sentivo un pò un’intrusa. A dire il vero, però, sono rimasta affascinata e ho voluto continuare questo percorso.

Fiori di Carta: l'occasione per esprimere emozioni

Fiori di Carta è un’occasione per esprimere le emozioni, comunicare ,(e) lavorare su argomenti di attualità. Gli operatori sono molto attenti alle nostre opinioni e ai nostri lavori. Le uscite che si fanno sono molto interessanti, ci permettono di entrare in contatto con la realtà e questo vuol dire riappropriarsi della propria condizione di salute, e curiosare nel quotidiano come dei bambini che scoprono il mondo con sorpresa.

L'esperienza di Fiori di Carta

Fiori di carta è una bella esperienza perché permette di esprimere tutti insieme pareri su vari argomenti e di venire a conoscenza di nuove idee ed esperienze, oltre che di visitare i luoghi molto belli che ci sono nel nostro territorio. Fiori di Carta consente (quindi) di apprezzare il senso della vita, di amarla e percorrerla in tutte le sue vie, annusando il profumo delle emozioni.

Cos'è Fiori di Carta?

Fiori di Carta è anche un mezzo per uscire un po’ fuori dalla marginalità, come direbbe papa Francesco, dalle periferie dell’esistenza e del disagio. Ovviamente, liberarsi dai disturbi dell’ansia e dalle ricadute depressive stagionali come in autunno e in primavera, non è possibile: è una questione biochimica. Ma (perché) parlare, scrivere dei più svariati argomenti è come esorcizzare, arrestare il processo dissolutivo che determinate patologie scatenano. Fiori di Carta contribuisce per la propria parte a disinnescare questo processo e a favorire la socializzazione.

Il viaggio della mia vita

Sono Andrea, ho 35 anni. In poche righe vi racconto la mia vita da bambino, adolescente e giovane. La mia infanzia è stata felice e serena, di quel periodo mi è rimasto nel cuore il professore Costantino Metrangolo, molto attento alle difficoltà di noi ragazzi. Un insegnante con teorie molto aperte. Oltre allo studio si praticava lo sport, ci insegnava il valore della patria, facendoci conoscere le canzoni patriottiche del passato, facendo rivivere a noi ragazzi il periodo di guerra passato dai nostri nonni.

Il nostro viaggio

In tutti questi anni, ho fotografato con il cuore e la mente questo viaggio. Mi accorgo che tutto questo è solo l’inizio, il tendere la mano ai miei amici. Di giorno in giorno è una crescita, che nasce dal confronto. Può sembrare strano che noi siamo messi da parte da quella ignoranza che crea solo barriere. A volte vorrei gridare e spezzare queste catene di indifferenza.

Il viaggio della nostra redazione

Non mi ricordo di preciso quando sono entrata in “Fiori di Carta Magazine”, dico solo che da quando ho cominciato a partecipare sono cambiata. Mi ha fatto bene entrare a far parte del gruppo. Ho fatto tante interviste e mi è molto servito perché ho conosciuto tantissime realtà. I ricordi sono perciò davvero tanti e belli. Non so quali “nuovi mari” mi piacerebbe attraversare per comunicare, sono tanti i posti fantastici, tante le creature e i personaggi ancora da incontrare.

Il Viaggio di Fiori di Carta

Con l’esperienza del “Magazine” si può fare sicuramente ancora di più, e questo dipende solo dal cuore di una persona e dalle idee che si possono realizzare. Tra l’altro, si ha l’orgoglio di poter dire, dentro di sé, che nella vita puoi esprimere le tue capacità. Per quanto riguarda la mia esperienza, sono tanti i ricordi che mi hanno segnato, fra questi una persona, tra l’altro deliziosa nei confronti dei ragazzi che hanno delle difficoltà, cioè Uccio, grande figura che ha saputo comprendere i valori della vita.

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