chiesa

Visita al complesso di Sant'Antonio a Fulgenzio

La chiesa di Sant 'Antonio da Padova a Lecce nota come Fulgenzio è stata costruita nei primi del 1900. La facciata esteriore è molto semplice mentre l'interno è arricchito da affreschi e dipinti. Annesso alla chiesa troviamo il convento dei frati Francescani; la Biblioteca e la Pinacoteca entrambe di loro proprietà che  hanno come sede la villa cinquecentesca di Fulgenzio Della Monica donata ai monaci. La Biblioteca custodisce Manoscritti che vanno dal 1600 al 1800,ci sono opere di Filosofia, Teologia ,Storia Ecclesiastica,Diritto Canonico, Storia del Francescanesimo.

Lecce e le quattro porte

La redazione “Fiori di carta” ha iniziato nella primavera 2019 il nuovo percorso del magazine partendo dalla storia di Porta Rudiae, così chiamata perché conduceva all’omonima e distrutta città di Rudiae. La facciata della Porta è divisa idealmente in due parti: quella inferiore rappresenta il mondo dei fondatori civici, quella superiore il trionfo dei fondatori religiosi tra cui sant’Oronzo, sant’Irene e san Domenico. Da qui il gruppo si è spostato alla chiesa del Rosario detta anche di san Giovanni battista o di san Giovanni d’Aymo.

Il convento dei Domenicani a Lecce

Il convento dei Padri Domenicani si trova fuori dal perimetro urbano, sulla strada che collega Lecce con il comune di San Pietro in Lama. E' stato fondato con la bolla pontificia redatta a Firenze da papa Eugenio IV nel 1442; pertanto la prima fondazione del convento e della chiesa SS. Annunziata risale alla seconda metà del XV secolo perché furono inglobati in un'unica struttura. Alla costruzione del complesso contribuirono molte famiglie notabili della città e probabilmente la stessa Università di Lecce.

Il complesso francescano di Sant'Antonio a Fulgenzio

Il viaggio di “Fiori di carta” continua con la conoscenza del complesso francescano. Esso si è presentato ai nostri occhi con il suo fascino determinato dalla bellezza della chiesa. La chiesa di Sant’Antonio di Padova nota con il nome di Fulgenzio, fu consacrata e dedicata nel 1910 a Sant’Antonio di Padova. I monaci, per l’occasione fecero realizzare una statua in cartapesta da Salvatore Sacquegna. La guida, il dott.

Il complesso monastico di San Niccolò e Cataldo

La Redazione "Fiori di carta", giovedì mattina ha visitato la chiesa di San Niccolò e Cataldo perché il Fai ci ha aperto il monumento. La chiesa è una preziosa gemma del romanico pugliese è ubicata fuori dalle mura urbiche della città, ed è collegata al convento degli Olivetani. Infatti il complesso monastico benedettino, passò alla congregazione di Monte Oliveto nel 1494 e gli Olivetani fecero tantissimi interventi di epoca moderna con l'architetto Gabriele Riccardi. La chiesa presenta delle decorazioni pittoriche con affreschi molto simili a quelli di Santa Caterina a Galatina.

Il complesso monastico di San Niccolò e Cataldo

La Redazione "Fiori di carta", giovedì mattina ha visitato la chiesa di San Niccolò e Cataldo perché il Fai ci ha aperto il monumento. La chiesa è una preziosa gemma del romanico pugliese è ubicata fuori dalle mura urbiche della città, ed è collegata al convento degli Olivetani. Infatti il complesso monastico benedettino, passò alla congregazione di Monte Oliveto nel 1494 e gli Olivetani fecero tantissimi interventi di epoca moderna con l'architetto Gabriele Riccardi. La chiesa presenta delle decorazioni pittoriche con affreschi molto simili a quelli di Santa Caterina a Galatina.

Il complesso monastico di San Niccolò e Cataldo

La Redazione "Fiori di carta", giovedì mattina ha visitato la chiesa di San Niccolò e Cataldo perché il Fai ci ha aperto il monumento. La chiesa è una preziosa gemma del romanico pugliese è ubicata fuori dalle mura urbiche della città, ed è collegata al convento degli Olivetani. Infatti il complesso monastico benedettino, passò alla congregazione di Monte Oliveto nel 1494 e gli Olivetani fecero tantissimi interventi di epoca moderna con l'architetto Gabriele Riccardi. La chiesa presenta delle decorazioni pittoriche con affreschi molto simili a quelli di Santa Caterina a Galatina.

La Chiesa e la modernità

La Chiesa ha incominciato a incontrare problemi in età moderna, con il secolo dei lumi, con il marxismo e la secolarizzazione. Nietzsche, in un frammento della volontà di potenza, dice che "la Rivoluzione francese è erede e continuatrice del cristianesimo". Infatti gli ideali di libertà, uguaglianza e paternità sono ideali cristiani, come lo sono quelli socialisti di giustizia e solidarietà. Per questo un filosofo liberale e laico, Benedetto Croce, prende atto che "non possiamo non dirci cristiani".

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