23 gennaio 2014 - Rossella Mazzeo

Oggi, 23 gennaio, è il primo  di una serie di giovedì nei quali ci saranno le riunioni della redazione “Fiori di Carta", dato che i mercoledì, normalmente destinati ai nostri incontri, saranno utilizzati per girare le varie scene del cortometraggio “Il Viaggio”. La mattinata è fresca, ma nel cielo azzurro splende il sole.

Insieme ai ragazzi di Campi arrivo in sede, accompagnata in macchina da Maurizio. Ci aspettano già Virginia, Vito della Bona, Concetta, Giusy, Andrea Monferrini, Rosella, Roberto Mancuso che ci accolgono con un allegro e giocoso buongiorno.

Oggi non siamo in tanti, ma quest'incontro è un po’ speciale: nel nostro gruppo c’è una new entry, a noi si è aggregata Cristian Visconti, un bel ragazzo che viene da Trepuzzi e che è molto intelligente, con un’acuta  sensibilità di riflessione e quando esprime il suo pensiero non è mai banale.

E’ molto interessato al corto che si sta girando, vorrebbe entrare a fare parte del cast, visto che è un suo sogno recitare.

Entrando subito ho scorto lo sguardo stanco e assonnato di Roberto Mancuso: ieri pomeriggio fino a sera ci sono state le riprese della quarta scena del capitolo due "il sogno”,  quindi con una levataccia questa mattina ha pensato bene di mettersi al lavoro riuscendo ad estrapolare e montare da tutto il girato quattro minuti per poi inserirli tra il materiale che servirà alla realizzazione del corto.

Tutti abbiamo espresso a Roby il nostro apprezzamento per il suo operato. E’ molto abile nel lavoro che svolge all'interno  del gruppo, la sua sinergia e la forza di coinvolgimento giova positivamente a tutti. A questo punto siamo impazienti di vedere il realizzato, oscurata la stanza con un clic sulla tastiera del computer, Roberto dà il via alla proiezione, iniziamo con le scene girate nelle settimane precedenti, per fare vedere a Cristian il lavoro già svolto per dargli così un'idea su cosa si sta realizzando e, poi, finalmente le nuove scene. Da subito veniamo rapiti dalle immagini che scivolano sulla parete bianca. L’attenzione è rivolta all'atmosfera che si crea nell'intimo di ognuno, sensazioni di serenità, amicizia e condivisione ci abbracciano con freschezza e leggerezza, veniamo accompagnati a scoprirci e a scoprire il lato positivo che alberga nell'animo d'ognuno. Il sottofondo musicale azzeccato contribuisce ancora di più  alla leggiadria con la quale viviamo queste sensazioni. Sentimenti che spesso vengono mascherati per paura di soffrire, vengono messi a nudo godendo della loro bellezza.

Finito il filmato ci siamo guardati entusiasti. Consapevoli delle sensazioni che le scene ci hanno fatto vivere, abbiamo espresso la nostra approvazione sul lavoro fatto. Subito dopo Rosella ci ha fatto firmare la liberatoria con la quale siamo responsabili di tutto ciò che accade nelle varie uscite.

Andrea Monferrini ha chiesto delucidazioni sul motivo per il quale la redazione si chiama “Fiori di Carta”: non capiva come mai, asserendo che non vede il nesso visto poichè un fiore di carta non ha vita propria. Gli è stato spiegato che un foglio di carta bianco è anonimo, ma grazie alla tecnica degli origami può “sbocciare" diventando un fiore: esso rappresenta tutti noi che sbocciamo, con le nostre idee, l'entusiasmo e l'impegno che mettiamo nel realizzare i vari progetti.

In essi è sempre vivo il nostro operato e attingiamo la forza che ci permette di rigenerarci, spronandoci a fare sempre meglio. Qualsiasi cosa costruiremo rimarrà testimonianza del nostro operato, quando noi intraprenderemo nuovi viaggi, verso altre rotte che ci porteranno lontano, tutto ciò che si è creato andrà in eredità a coloro che verranno proprio come le 
tantissime opere d'arte o poesie che artisti come Picasso, Leonardo da Vinci, Leopardi, ecc... vivono nonostante gli autori non siano più con noi.

A questo punto abbiamo iniziato la programmazione per la prossima settimana e Roby ci ha fatto vedere il video che aveva fatto durante il sopralluogo del caicco dove gireremo le scene finali. Io non pensavo fosse così bella: i pennoni sui quali appoggiano le grandi vele si stagliano alti nel cielo donando alla nave mestosità. Le immagini sono accompagnate musicalmente dalla canzone di Vasco “Un senso”: queste parole hanno scatenato tante emozioni, sopratutto Concetta, gli occhi si sono inumiditi e qualche lacrima è scivolata sulle guance.

E’ stata dolcissima spiegando il perchè lei non immaginava che tutto questo potesse realmente avverarsi e visto che va tutto oltre le se aspettative. E’ contentissima anche se tutti i vari impegni occupano molto del suo tempo non riuscendo ad aiutare in casa la mamma come vorrebbe.

Rosella le ha spiegato che i vari impegni devono essere bene distribuiti nell'arco della giornata così con un poco di pazienza  si può fare nel pomeriggio quello che di mattina non si riesce a fare: organizzandosi si trova il modo di sentirsi utile e nello stesso tempo si possono realizzare i propri sogni.

Ritornando alla canzone di Vasco, Roberto ci ha detto che la scelta non è stata per niente casuale, visto che, in tutti i nostri discorsi o le relazioni fatte, spesso  viene fuori la frase quale il senso di ciò che si fa, che si dice, che si pensa tutto è concatenante a cosa siamo e a quello che vorremmo essere. Niente è fatto senza motivazione.

Anche oggi è arrivato il momento di salutarci, non prima però di decidere quando ci incontreremo per girare. Si decide per mercoledÏ 29 alle 9.30 nella sede del Museo A.I.S.A.F., il museo delle ferrovie. Dovranno partecipare tutti i ragazzi Fausto e Alberto.

Ora è tempo di andare, Maurizio ci riporterà a casa. Ci salutiamo contenti di essere stati insieme, torno a casa arricchita di quello che i miei compagni mi hanno  piacevolmente donato, penso che questo succede perchè chi ti sta affianco è vero e sincero, donandoti spassionatamente la sua amicizia.

Arrivederci alla prossima Rossella Mazzeo.

P.S. Dice il saggio (Rossella), comunque vada sarà sempre una bella giornata, direi di più spendida!