Campi Salentina (LE)

A 14 km a nord-ovest di Lecce, su una pianura ricca di acque sorgive che hanno favorito lo sviluppo dell'agricoltura,  si trova Campi Salentina, in passato residenza estiva di Federico II. La sua bellezza artistica e storica è paragonabile a uno scrigno da aprire per rivelare un piccolo tesoro: il cuore antico della città. 

A testimonianza della prima presenza umana nell'Età del bronzo, ci sono i menhir denominati rispettivamente "Candido" e "Sperti". Nel 924 si ebbe il primo insediamento urbano,  opera degli abitanti di quattro casati limitrofi che avevano subito l'invasione dei Saraceni. Donata dal normanno Tancredi al Vescovo di Leuca, nel XIV secolo divenne possesso baronale dei Maremonti; quindi, sotto Carlo V, fu acquistata dalla famiglia Paladini per passare successivamente agli Erriquez. Da rilevare che durante il periodo storico del XIV secolo i baroni Maremonti costruirono a ridosso delle murature perimetrali una cappella affrescata che conferma l'ipotesi dell'impianto pre-cinquecentesco della chiesa originaria di Santa Maria delle Grazie, risalente alla metà del '400. A lato della porta principale di questa sorge un monumento sepolcrale cinquecentesco in pietra leccese dipinta di nero, sorretto da leoni: è un importante omaggio all'antico barone di Campi, Bellisario Maremonti.

La storia medievale e moderna di Campi ha inciso poi sul destino degli ultimi decenni nella città, confermando il suo spirito e il suo vigore nonostante le brutte vicende che l'hanno resa, negli anni Ottanta e Novanta, una delle "capitali" della Sacra Corona Unita in Puglia. Da Campi e dal suo fertile humus culturale sono usciti infatti un genio del teatro contemporaneo, Carmelo Bene, che nel 1995 ricevette le chiavi della sua città, e Roberto Cappello, uno dei più affermati pianisti italiani in Europa. Nel settembre del 1998 il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, con apposito decreto concesse infatti a Campi salentina il titolo di Città per il ruolo che ha sempre svolto nel corso della storia, per il ruolo che oggi svolge nei confronti del circondario, per la concentrazione di tutti gli uffici e gli enti, per la storia, per la sua cultura.
Ancora oggi Campi continua ad esprimere, nell'antico assetto urbano e nel presente come nel passato, la vivacità socio-culturale dei secoli andati. Notevole, tra l'altro, la sua economia agricola: oggi, infatti, parte della sua fama deriva dalla produzione di ottimi vini, un tempo utilizzati solo per rinforzare o migliorare i vini del Nord, oggi capaci di attrarre autonomamente un numero crescente di consumatori ammaliati dalla straordinaria eleganza delle espressioni del famosissimo Negroamaro.

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