Fantuzzi e la sua esperienza

Il laboratorio Fantuzzi ha sede a Cavallino in provincia di Lecce. La sua attività nasce da un'appassionante ricerca iniziata nel 2005 sui metodi riguardanti la  produzione e la applicazione dei coloranti vegetali, in  collaborazione con il museo dei colori naturali di Lamoli (PU). Dal 2011 il laboratorio si è specializzato nella produzione artigianale dei più noti pigmenti  vegetali, usati nella storia della pittura e della tintura dei tessuti, e nella preparazione di colori per belle arti e restauro. Nel 2013 si propone sul mercato con una prima linea di pigmenti vegetali e con una confezione di acquerelli. Lo studio di antiche ricette ha permesso di utilizzare dei metodi di lavorazione ecologici e riproducibili. L'argomento del colore rappresenta e sensibilizza problematiche ambientali. L'attività del laboratorio Fantuzzi ha inoltre lo scopo di valorizzare il territorio attraverso il settore agricolo, facendo crescere delle nuove filiere  di produzioni di piante officinali. I colori vegetali sono quindi prodotti da materie prime completamente rinnovabili e hanno  caratteristiche estetiche uniche ed esclusive. I principali settori d'impiego sono: il tessile, l'abbigliamento, la decorazione del legno, la bio edilizia, l' artigianato artistico, la cosmetica e le plastiche alimentari. Il museo dei  colori naturali ha sede nel chiostro dell'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo a Lamoli, in prov. di Pesaro-Urbino nella regione Marche e nasce nel 1995 dall'incontro con il Dottor Delio Bischi che tra gli anni '70 e '80 riscopre  nel territorio del Montefeltro delle macine che non erano da grano né da olio; erano macine da guado, che servivano per lavorare le foglie del  guado per produrre un pigmento di colore blu. Esso  era un'importantissima  risorsa economica di tutto il territorio del Montefeltro, tanto da essere stata definita "oro blu". Il museo è un percorso che racconta la storia dei colori naturali attraverso l'uomo il quale  li ha utilizzati dall'antichità fino ai primi anni del '900 nel momento in cui entrarono sul mercato i colori sintetici. Il museo di Lamoli propone l'erbario che raccoglie delle schede tecnico-scientifiche sulle principali essenze  tintorie, utilizzate nei  percorsi pratici  e nei laboratori didattici.  Nell'area adiacente al museo si coltivano le erbe officinali tintorie, in  una serra adibita ad aula didattica. L'argomento del colore ha dimostrato di avere propria forza, genera interesse, curiosità, motivi di studio e di crescita culturale. L'esperienza acquisita nel settore di ricerca e di produzione, rende dinamico il contesto del museo dei colori naturali ed è attualmente applicata con successo a vari settori industriali e artigianali, tessili, edilizia, cosmetica, belle arti.