Leggendo il libro Cuore - Il piccolo patriotta padovano

C’era un ragazzo venduto dai genitori ad una compagnia di saltimbanchi. Lo insultavano perché era povero, lo maltrattavano, così andò dal Console italiano che lo rimandò ai suoi parenti. Sulla nave lo interrogavano, lo stuzzicavano e a furia di domande gli fecero snodare la lingua e lo iniziarono a trattare bene. Il ragazzo cambiò umore e prese tutto ciò che gli veniva dato, ma una volta seduto a tavola il ragazzo non volle più essere aiutato perché insultarono l’Italia e gli italiani.
Sabrina Caragnulo

Si racconta una storia di un piroscafo francese che partì da Barcellona, città della Spagna, e c’erano francesi e spagnoli. C’era anche un ragazzo italiano che veniva disprezzato e qualcuno gli buttava monete d’oro ed era vestito di stracci.
Chiara Quarta

Un ragazzo povero di famiglia fu venduto dai genitori ai saltimbanchi. Un giorno il ragazzo scappò e andò al Console italiano che lo imbarcò per tornare dalla famiglia. Sulla nave incontrò tre persone che lo aiutarono a sciogliergli la lingua e lui raccontò la sua storia. Questi tre passeggeri gli diedero dei soldi e il ragazzo voleva comprarsi dei vestiti e portare qualcosa ai genitori. I tre passeggeri andarono nella sala da pranzo e disprezzarono l’Italia, così il ragazzo gli buttò in faccia i soldi, come a dire “Non accetto i vostri soldi perché avete disprezzato il mio paese”.
Anna Caretto

Un ragazzo padovano si trovava su una nave diretta verso l’Italia. Egli era sfiduciato riguardo al genere umano, perché fino ad allora aveva vissuto una brutta vita. Era stato venduto dai genitori ad una compagnia di saltimbanchi, i quali lo trattavano male, con pugni e calci. Riuscì a scappare un giorno e si diresse verso il Console italiano che, impietosito, decise di rimandarlo dalla sua famiglia. Sulla nave, altri passeggeri cercavano di farlo parlare e, insistendo, riuscirono a fargli dire qualche parola. Impietositi dalla sua storia, decisero di dargli delle monete. Il ragazzo era felice, ma quando li sentì parlar male dell’Italia, decise di lanciar loro i soldi che gli avevano appena dato, per mantenere la sua dignità.
Claudio Ferraro

C’era un ragazzo di undici anni, mal vestito, solo, che se ne stava da parte, guardando tutti con occhi strani, perché i suoi genitori lo avevano venduto al capo di una compagnia di saltimbanchi, il quale gli aveva insegnato a fare giochi di pugni, calci e digiuni e quindi il ragazzino non veniva mai sfamato. Il ragazzo non ce la fece più ad essere picchiato, tanto che fuggì e andò al Console d’Italia, il quale lo fece imbarcare sul piroscafo. Tutti lo guardavano e lo interrogavano, ma questo non rispondeva e odiava e disprezzava tutti. C’erano tre viaggiatori che a forza di insistere con le domande gli fecero sciogliere la lingua e raccontò loro la sua storia. Questi diedero al ragazzo dei soldi e lui già immaginava come spendere quei soldi: doveva essere ben vestito all’arrivo a casa dei suoi e con i soldi in tasca, se no non lo avrebbero accolto. I tre viaggiatori parlavano male dell’Italia, tanto che il ragazzo restituì loro i soldi, perché non accettava che questi parlassero male dell’Italia.
Rosanna Faggiano