Intervista a Antonio Castrignanò

Giovedì 9 marzo 2017 si è svolta un'intervista nella sede del magazine online "Fiori di carta" al musicista Antonio Castrignanò di Calimera. Egli ci ha raccontato che fin dall'adolescenza, spinto dalla curiosità di dialogare con personaggi delle "putee", si è avvicinato alla musica popolare salentina, quando anche nomi famosi come Luigi Chiriatti e Rina Durante si accostarono alla cultura contadina. In quel periodo, a Calimera, la nuova musica esplode con gli Zimba e con i ritmi del medio oriente. Sostanzialmente autodidatta è condotto a esplorare nuove culture musicali che sono l'espressione e il racconto di storie e abitudini popolari. Anche in Tunisia, Marocco e in tutto il Maghreb come a Calimera, il tamburello diventa veicolo di sensazioni ed emozioni. Sempre da autodidatta si è esibito con il tamburello e con l'uso del dialetto antico: il griko, nei concerti "La notte della taranta" e questa partecipazione è stata sempre per lui una grande emozione. La musica diventa tramite la pizzica veicolo di esperienze interiori. Essa è un rituale del tarantismo che negli anni '50 era per la donna una liberazione, una purificazione dalle frustrazioni a cui era sottoposta. Continuando la sua intervista, Castrignanò ha detto che musicalmente parlando, è affascinato dalla musica popolare salentina perché essa è il filo conduttore che ha permesso ai giovani di oggi di riconoscersi nel passato e nel linguaggio arcaico come il griko. Egli è diventato famoso perché ha realizzato un mixer tra musica popolare e musica elettronica creando un nuovo filone di "pop musica". Il suo album "Il nuovo mondo" è stato per lui il lancio perché con la colonna sonora ha vinto il "Leone D'Argento". Al termine dell'intervista per ringraziarlo della sua disponibilità è stato offerto un buffet a base di dolci e bevande durante il quale abbiamo anche familiarizzato.