Castello de' Monti

Venerdì 28 ottobre 2016 noi componenti della redazione del Magazine online
"Fiori di carta" siamo andati a visitare il Castello de' Monti di Corigliano
d'Otranto, definito il «più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d'Otranto». Noi del gruppo di Campi Sal.na e quelli del gruppo di Lequile, incontratici presso i padri Comboniani sulla via Lecce - Maglie, siamo giunti a Corigliano d'Otranto dove ci attendeva una guida turistica. Entrati nel Castello, la guida ci ha condotto nel sotterraneo dove un tempo vi erano le stalle oggi restaurate e trasformate in sale per convegni. Risaliti al piano terra, nell'ampio salone adibito a reception, su un grande scaffale vi era materiale illustrativo per fare escursioni naturalistiche, conoscere l'ambiente e trascorrere una vacanza istruttiva e rilassante nel territorio di Corigliano e dintorni. Seguendo la guida siamo saliti sul terrazzo da dove abbiamo potuto notare che il Castello è interamente circondato da un fossato ed è a pianta quadrata ai cui angoli si innestano quattro torrioni circolari. La guida ci ha spiegato che ogni torrione presenta l'araldica dei signori de' Monte, proprietari del Castello, accompagnata da figure allegoriche rappresentanti le quattro virtù cardinali e dai bassorilievi di quattro santi sotto la cui protezione è posto ciascun torrione. Guardando la facciata principale, il torrione a sinistra è intitolato a San Michele Arcangelo la cui figura è affiancata dall'allegoria della fortezza; il torrione a destra è intitolato a Sant'Antonio Abate alla cui figura è affiancata l'allegoria della temperanza. Gli altri due torrioni sono intitolati a San Giorgio e a San Giovanni Battista, ai cui bassorilievi sono associate, rispettivamente le figure allegoriche della prudenza e della giustizia. Conclusa la nostra visita al Castello e congedatici dalla dottoressa che ci ha fatto da guida, col pulmino abbiamo fatto un giro panoramico per il paese e abbiamo potuto ammirare un secolare e maestoso esemplare di Quercia Vallonea, senza dubbio la specie arborea più suggestiva della flora salentina, dalle cui grosse ghiande un tempo si ricavava il tannino utilizzato per conciare le pelli. La Quercia di Corigliano ha un diametro del tronco di 1 metro, la chioma di 20 metri e l'altezza di circa 15. Essa sorge in un giardino pubblico dove da alcuni anni si svolgono numerose manifestazioni legate alla cultura «grica» propria dei paesi salentini che hanno subìto l'influenza della lingua e delle tradizioni della Grecia. Siamo poi rientrati nelle nostre sedi intorno alle 12.45 felici di aver trascorso una giornata interessante e istruttiva.