Martina Franca e la sua storia

Martina Franca è un comune italiano della provincia di Taranto situata sul territorio pugliese  sorge sulle propaggini meridionali della Murgia, al confine delle provincie di Taranto, Brindisi e Bari. Martina Franca risulta essere, dopo Altamura, il comune non capoluogo  più popoloso della Puglia a sud di Bari. Nell'agro circostante sono presenti numerose grotte, nella frazione di Monte Fellone di notevole rilevanza archeologica come la Grotta Cuoco e la Grotta Monte Fellone. Il termine Martina deriva dalla devozione degli abitanti già dall'anno  mille a San Martino di Tour e l'aggettivo Franca fu aggiunto da Filippo I d'Angio nel 1310 quando riconobbe alla città diversi privilegi,e, così la città fu chiamata Franca Martina. Solo dopo l'Unità d'Italia, nel 1871, la città fu ribattezzata Martina Franca.Uno dei più antichi insediamenti umani risalenti al neolitico risulta essere sul Monte Fellone. Numerose sono le specchie, la più nota delle quali è Specchia Tarantina. Nell'Alto-Medioevo il territorio è stato sotto l'influenza dei Longobardi, alternatosi all'autorità dell'Impero Romano d'Oriente e nel X sec.come  luogo di difesa contro l'invasione dei Saraceni.
Le origini di Martina Franca, come borgo risalgono al X secolo, quando sul monte di San Martino sorse un piccolo villaggio di profughi tarantini, fuggiti dalle continue devastazioni dei Saraceni ai quali si aggiunse successivamente una comunità di pastori. Intorno al 1300 Martina Franca fu eletta  comune su ordine del principato di Filippo I d'Angiò. Il territorio all'epoca consisteva in un castello situato storicamente nell'attuale zona denominata "Montedoro e della presenza di alcune masserie. Tra le chiese piu importanti ricorderemo lA BASILICA DI SAN MARTINO  che fu eretta nella seconda metà del settecento, su iniziativa dell'arciprete Isidoro Chirulli. Si caratterizza per la meravigliosa e maestosa facciata, sulla quale spicca centralmente l'immagine del patrono che divide il mantello con un mendicante. Nell'interno degni di nota sono l'altare maggiore, l'ampio cappellone del Santissimo Sacramento,  il  presepe opera di Stefano da Putignano e varie tele di Domenico Antonio Carella. La Basilica  ospita le reliquie di Santa Comasia. Nell'aprile del 1998 Papa Giovanni II l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.