Parco Egnatia

Con il gruppo "Fiori di Carta" siamo andati al parco Egnatia, uno dei più interessanti siti archeologici della Puglia romana, dove a colpirmi di più è stata la zona rurale per la sua antichità. In effetti, la storia di Egnatia o di Gnathia, si è svolta nell'arco di molti secoli e la sua importanza nel mondo antico è spiegabile soprattutto con la sua posizione geografica che, in età romana, la resero un attivo centro di traffici e  commerci che si svolgevano  via terra, tramite la Via Traiana, e per mare, grazie ad un vicino porto.
A partire dal III sec. A.C. "Egnatia" entrò a far parte della Repubblica prima e dell'Impero Romano dopo. Si possono distinguere nell'edilizia e nella storia della città due fasi. La prima è connessa con il patronato della città da parte di Marco VI Psanio Agrippa, braccio destro di Ottaviano Augusto, promotore di imponenti realizzazioni di edilizia pubblica. A questa fase risalgono il cripto portico, il porto, la basilica civile, la piazza trapezoidale, l'anfiteatro, oltre che un primo impianto delle terme pubbliche.
Una seconda fase, connessa al vasto programma politico sviluppato dall'Imperatore Traiano è visibile con la sistemazione della celebre via che da lui ha preso il nome e che attraversava la città. A questa fase risalgono la pavimentazione della Via Traiana, il "Sacello delle divinità orientali", un "ambiente con vasca". L'opera di edificazione più imponente della fase augustea è costruita alle pendici della collina sulla quale sorgeva l'acropoli secondo un progetto in apparenza organico ed unitario. Quest'area al suo interno comprendeva vari edifici, quasi tutti di caratteri religioso, dedicati al culto della dea Cibele (Magna Mater) e del dio Attis. La "magna mater" riveste un ruolo di fondamentale importanza nel augusteo, in cui vengono vietati i culti orientali, tranne appunto quello di Cibele. In epoca tardo antica, poi, con il prevalere del Cristianesimo e la trasformazione della basilica civile in Chiesa Cristiana, il phrygianum sarà notevolmente rimaneggiato. All'interno della basilica civile fu riportato alla luce, nel 1977, un mosaico pavimentale raffigurante le tre Grazie. La figura centrale è rappresentata di spalle, mentre con le braccia distese cinge le spalle di quelle laterali prese di prospetto, ciascuna con un fiore tenuto tra le dita. L'opera è splendida nel suo insieme. Come detto, Egnatia era attraversata dalla celebre Via Traiana. La via era pavimentata con "basole" poligonali.
Il cosiddetto anfiteatro è invece un ampio recinto di forma ellisoidale con pareti coperte in alcuni punti da tracce di pittura e intonaco ormai quasi invisibili. La forma ellisoidale lo rende leggermente schiacciato: la parte più stretta presenta una fila di sedili litici, riservati ai ceti sociali più alti, poichè  il resto era in piedi e separati dall'arena da una staccionata lignea, in onore della dea Cibele vi si svolgevano i megalenses, una settimana di spettacoli teatrali. Alternativamente, si mettevano in scena negli altri giorni delle commedie greche. Il Sacello delle divinità orientali è un'area rettangolare in cui è presente un basamento litico. Su tale basamento erano raffiguranti strumenti musicali ( due flauti, un timpano, ed un cembalo), e sulla faccia principale una iscrizione a ricordare la sacerdotessa Flavia Cypare.