Rutigliano e le sue bellezze

Lunedì 18 dicembre 2017 noi ragazzi di Campi Sal.na e di Lequile facenti parte del magazine online "Fiori di carta", guidati dai nostri operatori ci siamo recati a Rutigliano (Ba) per visitare il Museo Civico del Fischietto in terracotta e il Museo archeologico. La giornata era piuttosto fredda e nuvolosa, però noi eravamo tutti  contenti all'idea di vedere cose nuove. Siamo giunti quindi presso l'ex Convento di San Domenico oggi Palazzo San Domenico che accoglie una collezione di oltre 700 fischietti presentati al "Concorso Nazionale del Fischietto in terracotta Città di Rutigliano". Tale concorso si svolge ogni anno in concomitanza con la "Fiera del Fischietto" e la Festa in onore di Sant'Antonio Abate il 17 gennaio. All'ingresso del museo ci ha accolto una giovane guida. Ella ci ha detto che il museo del fischietto, istituito nel 2004, è intitolato al pioniere del pastificio locale Domenico Divella. Quello che a me ha subito colpito è stata la varietà degli oggetti di diverse forme e colori. Molti di essi infatti riproducevano i simboli della città di Rutigliano che sono il gallo, la spiga e l'uva. La fantasia degli artisti si è sbizzarrita nel rappresentare anche avvenimenti del passato e rituali del mondo contemporaneo come la campagna elettorale di Totò che su una vecchia Cinquecento col megafono invitava a votare per Antonio La Trippa. Proseguendo la nostra passeggiata per le vie di Rutigliano, siamo stati sorpresi da una pioggia battente mista a neve, per cui ci siamo rifugiati nella bottega del figulo Lasorella. Egli ci ha ospitato gentilmente e ci ha spiegato come si realizzano in pratica i vasi in terracotta sul tornio a pedale. La grande bottega comprendeva anche una fornace antica oggi non più funzionante. Nella vetrina della bottega vi erano esposti vari fischietti in terracotta da lui realizzati; così ciascuno di noi ha potuto acquistarne alcuni come ricordo. La nostra gita a Rutigliano si è conclusa poi con la visita al Museo archeologico. Anche qui una giovane guida ci ha accolto e ci ha spiegato che i quasi duecento manufatti oggi visibili dal pubblico appartenevano a quattro collezioni private donate al Comune di Rutigliano tra il 1987 e il 1995 dalle famiglie Catamo, Colamussi, Didonna e Dioguardi. Infatti tale mostra ha per titolo: "Restituzioni", ciò per rendere chiaro che l'obiettivo dell'esposizione è stato quello di restituire alla città testimonianze archeologiche che possano contribuire alla conoscenza del suo passato. Io sono stato attirato particolarmente da una fiaschetta rotonda decorata, cioé un'anfora usata come contenitore per liquidi nel V secolo a.C., la cui forma schiacciata come una lente sembra un oggetto moderno. Trascorsa così la mattinata, siamo risaliti sui pulmini e sulla via del ritorno ci siamo fermati a consumare il pranzo presso la tavola calda "l'Assunta" sulla superstrada Bari-Brindisi. Siamo poi arrivati a Campi intorno alle 16,30.