il Castello di Francavilla Fontana

Il castello imperiale sorge al centro dell’abitato; ha pianta rettangolare con aggetti agli spigoli in guisa di torrioni angolari. Un toro marcapiano scorre lungo il limite delle due parti. Un coronamento, formato da doppia cornice, archetti ogivali e merlatura, completa superiormente il monumento; un fossato lo circonda tutt’intorno. Sul lato prospiciente il Parco della rimembranza tra i torrioni si apre un loggiato barocco in pietra con quattro preziose arcate incorniciate da sculture e affiancate da quattro semicolonne che sostengono una trabeazione con fregio e cornicione. Lungo gli altri lati del castello si aprono monofore rettangolari dalle incorniciature scolpite. Un ampio portale settecentesco dà accesso al cortile porticato con archi ribassati sostenuti da coppie di colonne. Al piano superiore scorre una loggia con le aperture egualmente ad arco ribassato che si appoggiano su pilastri con coppie di paraste aggettanti. Un magnifico scalone a doppia rampa sale al piano superiore, si trovano grandi tele riproducenti i ritratti dei principi Imperiali. Nel salone di rappresentanza vi è un caminetto con lo stemma di famiglia. Nel cortile troneggia una fonte battesimale del XIV secolo proveniente dalla chiesa angioina, demolita in seguito al terremoto del 1743. Nei locali adibiti a carcere mandamentale, invece si trova,  addossata alla parete, una bella fontana con conchiglia e stemma degli Imperiali. Il castello in origine consistente in una grande torre quadrata, circondata da mura e fossato, venne costruito nel 1450 da Giovanni Antonio Orsini del Balzo, Principe di Taranto. Il 20 ottobre 1485 vi dimorò re Ferdinando d’Aragona con le soldatesche dopo la cacciata dei Turchi da Otranto. Notevolmente ristrutturato ed ingrandito verso il 1536 dal Marchese di Oria Bernardino Bonifacio, assunse l’attuale definitivo assetto  all’inizio del XVIII secolo ad opera dei Principi Imperiali e precisamente di Michele seniore. Alla fine del 1600 il napoletano Ferdinando Sanfelice, di scuola vanvitelliana progettò per Marchese lo scalone ed il porticato dell’atrio interno che venne poi realizzato da maestri locali. All’inizio del 1700 il castello era famoso per le opere d’arte contenute e soprattutto per la biblioteca, celeberrima in tutta Europa, che il cardinale Renato Imperiali ordinò per testamento fosse aperta al pubblico e della quale Monsignor Giusto Fontanini nel 1711 aveva stampato il catalogo. Notevoli anche gli affreschi nella chiesetta raffiguranti l’ultima cena che purtroppo sono stati graffiati. Nel Castello fu costruito da maestranze forestiere nel 1716 un piccolo teatro del quale lo scenario, il palco ed altre finiture vennero realizzati dai maestri locali Giuseppe Mottisi e Pietro Rappadà. Il teatro era ancora in funzione nel 1780 quando si trattenne a Francavilla, ospite del feudatario Michele Imperiali, l’inglese Swinburne durante la sua visita nel regno delle due Sicilie. Dal 1711 al 1731 nel castello di Francavilla si depositava il sale ricavato dalle saline di proprietà della famiglia Imperiali, ubicate tra torre Columena (Avetrana) e Torre Cesarea (Nardò). Il 7 maggio 1734 furono ospiti del castello il Vicerè di Napoli e quello di Sicilia con il loro seguito.Dal 1822 il castello è sede comunale, dal 1852 al 1932 fu sede anche della Pretura.