Lettere mai spedite

Una lacrima intrappolata in una ragnatela antica

viene accolta a fatica dalla luce di un riflesso d’aurora

che si ferma ma non la sfiora

aspettando quel tempo acerbo che della sua fiamma è un sorriso

che come un’alba ne illumini il viso

sguardo a mani giunte

passi sulle punte ridonano armonia

come un carillon sulla scrivania

dai cassetti chiusi piano al sole

per non rileggere quelle parole

di una lettera strappata e ricomposta

ripiegata e nascosta

da quel tempo in cui una foto che ti osserva cambiare

cerca i tuoi occhi da rassicurare

tra le lacrime in bilico in una danza trasparente

sale sul tuo volto affranto dal tutto del niente

tra le domande fragili e i tuoi entusiasmi coraggiosi da non deludere

riapri un cassetto che vuoi richiudere adesso

se non fosse stato aperto lo pensi spesso

niente sarebbe uguale

ma forse meglio così

forse meno male

lettere mai spedite

pagine vuote e poi riempite

scomposte tra gli spazi stretti di una trama fitta

come una ragnatela su una soffitta

che lasci a passi di danza e poesia

dopo aver rivisto le tue incertezze e

ritrovato i tuoi desideri in quella scrivania

di giovani antichi pensieri.

 

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