Lecce e le quattro porte

La redazione “Fiori di carta” ha iniziato nella primavera 2019 il nuovo percorso del magazine partendo dalla storia di Porta Rudiae, così chiamata perché conduceva all’omonima e distrutta città di Rudiae. La facciata della Porta è divisa idealmente in due parti: quella inferiore rappresenta il mondo dei fondatori civici, quella superiore il trionfo dei fondatori religiosi tra cui sant’Oronzo, sant’Irene e san Domenico. Da qui il gruppo si è spostato alla chiesa del Rosario detta anche di san Giovanni battista o di san Giovanni d’Aymo. La facciata della chiesa è sontuosa per le sue raffigurazioni: cespi fioriti e pinnacoli floreali, capitelli che raffigurano i cavalli alati, simbolo dei Domenicani. L’interno della chiesa è a croce greca e di notevole interesse è il pulpito, l’unico delle chiese leccesi realizzato in pietra locale. Annesso  alla chiesa c’è il convento dei Domenicani che, ricostruito nel XVIII secolo presenta un grande chiostro e ospita attualmente l’Accademia delle Belle Arti. La Chiesa di Sant'Anna iniziata nel 1680 presenta una struttura architettonica semplice e lineare d'impronta classica. Essa è un complesso edilizio che riassume gli elementi ideologici della controriforma. Il palazzo dell’Ex Conservatorio di sant’Anna a Lecce è attiguo alla chiesa ed è una struttura eretta per volontà della nobile famiglia Verardi. Esso doveva accogliere nobili donne leccesi che decidevano di ritirarsi a una vita monastica. Nel cortile del palazzo si può ammirare un ficus plurisecolare. Per arrivare in piazza Duomo, lungo il percorso, possiamo osservare le facciate della chiesa di santa Elisabetta e di santa Teresa. La prima, detta anche Chiesa Nova, fu voluta dai canonici lateranensi e la sua proprietà appartenne per vari anni a famiglie private, finché non venne donata all’Arcidiocesi di Lecce. La seconda, fu costruita nel 1622 dai Carmelitani Scalzi con il vicino convento. Il suo prospetto è rimasto incompleto e il suo interno è a croce latina. Di particolare interesse è l’altare maggiore realizzato nell’Ottocento in marmo. Antistante il  Duomo troviamo la piazza che è il centro della comunità probabilmente già dall'età normanna. Essa accoglieva su un lato mercanti e compratori mentre sull'altro i fedeli per le cerimonie e le benedizioni sacre. Nella piazza si erge un campanile che fungeva da torre difensiva. Nel corso degli anni la piazza ha subìto varie modifiche e quella attuale risale all'ultimo intervento del 1761. In piazza Duomo ritroviamo il Palazzo Vescovile, l’Ex Seminario, oggi contenitore culturale, e la Cattedrale dell’Assunta. Quest’ultima ha il prospetto  molto semplice contrariamente alla sua struttura interna che è a croce latina con tre navate divise da pilastri a semicolonne. Nel soffitto ligneo sono state incastonate le tele di Giuseppe da Brindisi raffiguranti la predicazione e il martirio di sant’Oronzo, la protezione dalla peste  e l’Ultima Cena. Di notevole rilevanza è la cripta del XII secolo. Essa è formata da un corpo longitudinale che contiene due cappelle barocche con dipinti e s’incrocia con un lungo corridoio composto da novantadue colonne con capitelli decorati in maniera differente tra loro che rappresentano figure umane. La chiesa di Sant’Irene dei Teatini  è l’unica chiesa dove si può osservare l’antico stemma civico della città di Lecce. La sua costruzione fu dedicata alla Santa Patrona. Fu edificata nel 1591 su progetto del Teatino Francesco Grimaldi e nel 1866 l’adiacente Convento dei Teatini venne soppresso e fu  ceduto al Comune di Lecce che si è preoccupato di mantenere la struttura riconvertendola a contenitore culturale. Porta San Martino si trovava all'imbocco della strada per San Cataldo ossia in fondo all'attuale via Matteotti. L'unica immagine tramandata è quella tardo seicentesca pubblicata dal Pacichelli (1703) e probabilmente così si conservò fino al 16 febbraio 1826 quando il decurionato cittadino ne decise l'abbattimento. In prossimità di questa porta è stata costruita la Basilica di Santa Croce, che fu anche chiesa conventuale dei padri Celestini ed  è il vero simbolo del barocco leccese. Alla sua costruzione parteciparono tutti i più grandi architetti di Lecce come Giuseppe Zimbalo, Cesare Penna e Gabriele Riccardi. Osservando la facciata principale si possono ammirare sia elementi tipici del Rinascimento Cinquecentesco che esuberanti fantasie barocche. Tra le tante figure plastiche, simboliche dove si combinano immagini pagane e cristiane spicca la bellezza del rosone centrale. L’annesso convento oggi è sede della Provincia di Lecce e della Prefettura.  Il gruppo della redazione si è spostato in piazza Sant’Oronzo per visitare il sedile , la chiesetta di San Marco, l’Anfiteatro e il Teatro Romano I primi due sono gli  unici esemplari del periodo dei veneziani a Lecce, mentre gli altri due risalgono al periodo Romano. Porta San Biagio prese il nome dal titolo di una antichissima cappella forse medievale che ai tempi dell'Infantino (1634) attirava la devozione dei leccesi soprattutto il 3 febbraio. A metà del 400 Giovanni Antonio Orsini del Balzo, attraverso una strada rettilinea collegò questa porta "ad Oriente" con il complesso della Torre del Parco divenendo una passeggiata extramurale. La Chiesa di San Matteo  fu edificata tra il 1667 e il 1700 per conto delle Terziarie Francescane a cui era stato annesso il loro convento, che fu fondato  dalla gentildonna leccese Audisia De Pactis. Alla confluenza di uno stretto quadrivio costituito dalle vie dei Perroni, Federico d'Aragona quella per la Piazzetta Regina Maria e del Palazzo dei Conti di Lecce si erge il sofisticato prospetto della chiesa di San Matteo. Esso a differenza delle altre ha una forma convessa alla base per poi diventare concava nella parte superiore. Questa struttura esterna determina all'interno una pianta ellittica rendendola unica. Accoglie le dodici statue degli Apostoli opera di Placido Buffelli e un affresco tardo gotico proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Luce. Risalendo via Federico D’Aragona arriviamo in piazzetta Vittorio Emanuele per  poter apprezzare la bellezza compositiva della facciata della chiesa di Santa Chiara. Essa  è stata realizzata dall’architetto Cino e presenta una pianta ottagonale e la peculiarità e il tetto in cartapesta. Che la rende un autentico scrigno del Barocco leccese. L’ex convento oggi è monumento museale. Porta Napoli, è la quarta porta di Lecce ed è un Arco di Trionfo che segna l’entrata nel centro storico della città. Fu edificata nel 1548 in onore di Carlo V che aveva fatto realizzare le opere di fortificazione in difesa della città. Sorge nel sito dell’antica porta S.Giusto e fu voluta dalla cittadinanza e da Ferrante Loffredo, Preside della Provincia di Terra d’Otranto, per celebrare in maniera emblematica il Potere e l’impero di Carlo V d’Asburgo e fu chiamato così perché era la strada che portava anticamente a Napoli. Da qui la Redazione è andata a visitare la Chiesa del Carmine e l’Annesso convento dei Carmelitani Scalzi. La facciata della Chiesa è suddivisa in tre ordini ed è riccamente decorata da fregi ed effetti in chiaro scuro. All’interno abbiamo ammirato la Cappella della Madonna del Carmine e la bellissima statua di S. Francesco realizzata in cartapesta. Accanto alla chiesa fu costruito l'ex convento dei Carmelitani Scalzi, oggi sede dell’Università del Rettorato.